Corsi e lezioni di magia
La magia e l’illusionismo sono esperienze affascinanti e che ci lasciano senza fiato, nonostante il progresso scientifico e tecnologico ci abbiano abituato ad avere sempre una spiegazione logica per ogni avvenimento.
Se nel contesto odierno queste pratiche sono amate dal pubblico di tutto il mondo, probabilmente ci sono delle ragioni psicologiche più profonde.
Chi vuole intraprendere una carriera come mago, quindi, sa bene quanto quest’arte sia complessa, ma al contempo, quante soddisfazioni possa dare.
Vediamo tutto quello che c’è da sapere prima di iniziare a fare dei corsi di magia, capendo, innanzitutto, che cosa si sia dietro il concetto di magia e quali specialità esistono.
Il fascino della magia
Perché i trucchi che gli illusionisti mettono in atto davanti agli occhi increduli di adulti e bambini hanno così tanto successo?
Perché rispondono ad uno stimolo psicologico, quello di esplorare dimensioni e realtà sconosciute, alle quali non si riesce ad attribuire una spiegazione razionale.
Alcuni ritengono che la magia sia soltanto una delle tante opzioni che offre il mondo dell’intrattenimento, ma questa simula processi apparentemente impossibili in maniera così reale da riuscire a stupire gli spettatori, ed è ciò che la distingue da qualunque altra arte.
Il depistaggio
La maggior parte dei maghi si serve di meccanismi psicologici per studiare i numeri degli spettacoli.
Quella che viene attuata è un’illusione che sfrutta gli errori dell’esperienza cosciente per nascondere il trucco e far avvenire la magia.
Quello del depistaggio o misdirection è uno dei primi concetti che viene insegnato a chi vuole intraprendere una carriera in questo settore, ed è una delle tecniche più usate dai prestigiatori per manipolare la visione degli oggetti.
La maggior parte dei giochi inscenano proprio un’illusione ottica, perciò lo studio della magia parte da un’analisi del processo cognitivo e di quei meccanismi che possono essere manipolati a vantaggio del trucco.
Le carte
Tra i giochi di magia più conosciuti e usati dai maghi di tutto il mondo abbiamo sicuramente quello di indovinare la carta.
Il mago mischia le carte e chiede ad uno spettatore di sceglierne una, assicurandosi di non rivelargliela. Il tipo di carte utilizzate possono variare, di solito ci si serve del mazzo del poker, ma anche dei tarocchi. Figure come quella del carro dei tarocchi e gli altri arcani maggiori, le carte Bicycle e le Monarchs richiamano alla mente mondi surreali ed esoterismo, il che rende il trucco ancor più coinvolgente e misterioso.
Tipologie di maghi
Per chi sta considerando di fare dei corsi di magia, è importante capire la differenza tra tutte le tipologie di professionisti e scegliere la strada più affine alla propria indole. Sebbene nel linguaggio comune siano usati come sinonimi, questi termini presentano alcune specificità.
Il Mago è colui che lavora prevalentemente con i bambini e comunica messaggi educativi e che aiuteranno i più piccoli nella propria crescita usando il linguaggio magico. Di solito i trucchi sono storie di fantasia e metaforiche che spiegano alcune regole e valori di vita quotidiana.
Il prestigiatore, invece, si rivolge ad un pubblico più adulto. La sua specialità è la micromagia, ovvero l’utilizzo di oggetti comuni e tascabili, con cui effettua trucchi veloci. Proprio per questa caratteristica, il prestigiatore non si trova per forza su un palco, ma viene chiamato per intrattenere gli ospiti durante cene, aperitivi e feste di vario genere. Una dote che non può mancare è quella della socialità e della dialettica, perché il prestigiatore deve entrare in contatto diretto con le persone senza essere indiscreto e interagire in modo da suscitare l’interesse degli spettatori.
Per quanto riguarda la figura dell’illusionista, questo professionista si esibisce nella maggior parte dei casi sul palco. Può essere un illusionista dal taglio comico, oppure un manipolatore della realtà molto più “serio“. Qui entrano in scena componenti tecniche che aiutano a calare lo spettatore nella realtà dell’impossibile, quindi ci si serve di luci, musica e oggetti particolari.
In ultimo, abbiamo il mentalista, che non ha bisogno di molti oggetti fisici, ma è colui che legge la mente. Il pubblico qui è direttamente coinvolto, perché il mentalista gioca con le emozioni e riesce a suggestionare le scelte. Anche in questo caso, la capacità comunicativa ha un’importanza notevole, perché è anche attraverso il linguaggio che questo professionista fa avvenire la magia.
Corsi di magia
Oggi abbiamo a disposizione diverse opzioni per imparare il mestiere del mago. Esistono numerose accademie anche in Italia, ma non dimentichiamoci che la tecnologia ci dà la possibilità di accedere a numerose risorse online.
Una semplice ricerca su Google può aiutarti a scoprire quali lezioni e corsi ci sono nella tua zona e da dove iniziare il tuo percorso.
Sicuramente, come abbiamo spiegato, il punto di partenza è una buona base di teoria psicologica, che serve a capire su quali meccanismi mentali la magia va a inserirsi.
Dopodiché, tutti i grandi maghi sono diventati tali con la pratica, che permette di prendere dimestichezza con gli oggetti di scena e sviluppare la manualità con cui svolgere i trucchi.
In ultimo, ma non per importanza, si dovrà imparare a stare in mezzo al pubblico e ad utilizzare il linguaggio giusto, perché senza il coinvolgimento dello spettatore, le magie non avranno il successo sperato.
Se nel contesto odierno queste pratiche sono amate dal pubblico di tutto il mondo, probabilmente ci sono delle ragioni psicologiche più profonde.
Chi vuole intraprendere una carriera come mago, quindi, sa bene quanto quest’arte sia complessa, ma al contempo, quante soddisfazioni possa dare.
Vediamo tutto quello che c’è da sapere prima di iniziare a fare dei corsi di magia, capendo, innanzitutto, che cosa si sia dietro il concetto di magia e quali specialità esistono.
Il fascino della magia
Perché i trucchi che gli illusionisti mettono in atto davanti agli occhi increduli di adulti e bambini hanno così tanto successo?
Perché rispondono ad uno stimolo psicologico, quello di esplorare dimensioni e realtà sconosciute, alle quali non si riesce ad attribuire una spiegazione razionale.
Alcuni ritengono che la magia sia soltanto una delle tante opzioni che offre il mondo dell’intrattenimento, ma questa simula processi apparentemente impossibili in maniera così reale da riuscire a stupire gli spettatori, ed è ciò che la distingue da qualunque altra arte.
Il depistaggio
La maggior parte dei maghi si serve di meccanismi psicologici per studiare i numeri degli spettacoli.
Quella che viene attuata è un’illusione che sfrutta gli errori dell’esperienza cosciente per nascondere il trucco e far avvenire la magia.
Quello del depistaggio o misdirection è uno dei primi concetti che viene insegnato a chi vuole intraprendere una carriera in questo settore, ed è una delle tecniche più usate dai prestigiatori per manipolare la visione degli oggetti.
La maggior parte dei giochi inscenano proprio un’illusione ottica, perciò lo studio della magia parte da un’analisi del processo cognitivo e di quei meccanismi che possono essere manipolati a vantaggio del trucco.
Le carte
Tra i giochi di magia più conosciuti e usati dai maghi di tutto il mondo abbiamo sicuramente quello di indovinare la carta.
Il mago mischia le carte e chiede ad uno spettatore di sceglierne una, assicurandosi di non rivelargliela. Il tipo di carte utilizzate possono variare, di solito ci si serve del mazzo del poker, ma anche dei tarocchi. Figure come quella del carro dei tarocchi e gli altri arcani maggiori, le carte Bicycle e le Monarchs richiamano alla mente mondi surreali ed esoterismo, il che rende il trucco ancor più coinvolgente e misterioso.
Tipologie di maghi
Per chi sta considerando di fare dei corsi di magia, è importante capire la differenza tra tutte le tipologie di professionisti e scegliere la strada più affine alla propria indole. Sebbene nel linguaggio comune siano usati come sinonimi, questi termini presentano alcune specificità.
Il Mago è colui che lavora prevalentemente con i bambini e comunica messaggi educativi e che aiuteranno i più piccoli nella propria crescita usando il linguaggio magico. Di solito i trucchi sono storie di fantasia e metaforiche che spiegano alcune regole e valori di vita quotidiana.
Il prestigiatore, invece, si rivolge ad un pubblico più adulto. La sua specialità è la micromagia, ovvero l’utilizzo di oggetti comuni e tascabili, con cui effettua trucchi veloci. Proprio per questa caratteristica, il prestigiatore non si trova per forza su un palco, ma viene chiamato per intrattenere gli ospiti durante cene, aperitivi e feste di vario genere. Una dote che non può mancare è quella della socialità e della dialettica, perché il prestigiatore deve entrare in contatto diretto con le persone senza essere indiscreto e interagire in modo da suscitare l’interesse degli spettatori.
Per quanto riguarda la figura dell’illusionista, questo professionista si esibisce nella maggior parte dei casi sul palco. Può essere un illusionista dal taglio comico, oppure un manipolatore della realtà molto più “serio“. Qui entrano in scena componenti tecniche che aiutano a calare lo spettatore nella realtà dell’impossibile, quindi ci si serve di luci, musica e oggetti particolari.
In ultimo, abbiamo il mentalista, che non ha bisogno di molti oggetti fisici, ma è colui che legge la mente. Il pubblico qui è direttamente coinvolto, perché il mentalista gioca con le emozioni e riesce a suggestionare le scelte. Anche in questo caso, la capacità comunicativa ha un’importanza notevole, perché è anche attraverso il linguaggio che questo professionista fa avvenire la magia.
Corsi di magia
Oggi abbiamo a disposizione diverse opzioni per imparare il mestiere del mago. Esistono numerose accademie anche in Italia, ma non dimentichiamoci che la tecnologia ci dà la possibilità di accedere a numerose risorse online.
Una semplice ricerca su Google può aiutarti a scoprire quali lezioni e corsi ci sono nella tua zona e da dove iniziare il tuo percorso.
Sicuramente, come abbiamo spiegato, il punto di partenza è una buona base di teoria psicologica, che serve a capire su quali meccanismi mentali la magia va a inserirsi.
Dopodiché, tutti i grandi maghi sono diventati tali con la pratica, che permette di prendere dimestichezza con gli oggetti di scena e sviluppare la manualità con cui svolgere i trucchi.
In ultimo, ma non per importanza, si dovrà imparare a stare in mezzo al pubblico e ad utilizzare il linguaggio giusto, perché senza il coinvolgimento dello spettatore, le magie non avranno il successo sperato.